Incontro con Padre Ottorino Poletto sui progetti in Mozambico.
Conviviale interclub con Padova Euganea. Quando la Presidente Arslan apre la serata con il consueto tocco di campana, i “lavori” sono in corso da un bel po’. Sono infatti iniziati ben prima, con un incontro con i media che porteranno a conoscenza della comunità padovana la figura e le realizzazioni missionarie di Padre Poletto e la sua collaborazione con il Rotary.
Dopo il saluto alle Bandiere e l’ascolto degli inni Paola apre la serata accogliendo e salutando i numerosi ospiti tra i quali: il PDG Alessandro Perolo, in rappresentanza del Governatore in carica Roberto Xausa, impegnato in visita ufficiale ad un altro CLUB, il Governatore eletto Ezio Lanteri, i PDG Pietro Centanini, Alvise Farina, Carlo Martines e Luciano Kullovitz .
Data l’autorevolezza dei presenti e le formalità iniziali a molti soci sarà parso di partecipare ad un’assemblea distrettuale. Prende poi la parola Fabio Giachin presidente di Padova Euganea che racconta la decennale collaborazione del suo Club con Padre Poletto e illustra l’evolversi della situazione sociale e politica in Mozambico dopo la decolonizzazione. L’indipendenza dal Portogallo fu ottenuta nel 1975 dal Frelimo (Fronte per la liberazione del Mozambico), dopo anni di lotta. Ma subito iniziò la guerra civile tra Frelimo, appoggiato dall’Unione Sovietica, e il movimento Renamo (Resistenza nazionale Mozambicana) appoggiato dal Sudafrica. La guerra finì solo nel 1992 in seguito alla caduta del comunismo in Russia e quindi alla fine della contrapposizione con l’Occidente. Le due fazioni senza appoggi esterni trovarono l’accordo. Il paese era però svuotato da anni di guerra, privo di strutture, di risorse umane e finanziarie ed è in questo contesto di grande difficoltà, che inizia l’opera di Padre Poletto.
Alla presentazione del missionario comboniano, Giachin gli consegna un simbolico assegno(10.000 euro) rappresentante quanto raccolto finora dal suo Club, per l’acquisto di un nuovo mezzo di trasporto di cui le missioni hanno grande necessità, essendo distanti fra loro centinaia di km da percorrere su piste sterrate. Vengono anche consegnate due targhe da apporre sui pozzi realizzati con i Matching Grant che il Club Padova Est e il Club Padova Euganea hanno iniziato nella scorsa annata a che stanno ora andando a compimento.
Padre Poletto prende la parola e ci racconta di EsMaBaMa: acronimo che rappresenta un sistema di 4 missioni: Estaquinha, Mangunde, Barada e Machanga situate in un’area grande quanto l’Emilia Romagna, dove presta da più di vent’anni la sua opera. Partendo da sottozero anche un piccolo passo diventa un successo e diventa pure importantissimo per la qualità di vita degli abitanti dei villaggi. Di risultati Padre Ottorino, ne ha ottenuti molti anche se la strada da fare è ancora lunga. Ci illustra il progetto che ha come obiettivo principale la fornitura di strumenti e il trasferimento di conoscenza per uno sviluppo di nuove attività lavorative, anziché dare assistenza economica fine a se stessa. Uno dei progetti più curati è quello delle scuole. Ora nelle missioni ci sono scuole fino alle classi superiori, anche con convitti ospitali che danno la possibilità di frequentare i corsi a ragazzi che abitano in zone molto lontane dalle stesse. Ci sono alcuni professori che hanno studiato grazie al progetto Esmabama, andando all’università per tornare poi ad insegnare negli stessi villaggi dai quali sono partiti. Sono state organizzate scuole per insegnare tecniche agricole più avanzate e sistemi di allevamento sostenibili con le condizioni locali. Sono stati scavati, e dotati di pompe decine di pozzi per l’acqua. Nelle missioni sono stati costruiti forni che forniscono il pane ai refettori delle scuole ma anche alla popolazione. Ogni missione dispone di un centro medico con ambulatori, farmacia e alcuni posti letto. Periodicamente è disponibile un medico e c’è un servizio infermieristico permanente. In questi ospedali ogni anno vengono curati migliaia di pazienti per patologie anche gravi come l’Aids. Nelle quattro missioni trovano lavoro circa 400 persone.
Rispondendo ad una domanda su quale sia l’attuale situazione socio politica nel paese, Padre Poletto, parla con semplicità e serenità di situazioni in realtà drammatiche, spiega che dopo una ventina d’anni di relativa calma e pace, si è ricominciato a sparare in alcune zone, tanto che ora alle missioni preferiscono effettuare, dove possibile, i trasporti via mare anziché avventurarsi in strade (piste) a volte malsicure.
La causa di questo ritorno di fiamma della guerriglia è l’interesse delle multinazionali per lo sfruttamento delle risorse naturali del paese quali il legname o gli idrocarburi.
Purtroppo è la storia che conosciamo già e che si ripete periodicamente in tutto il Continente Nero.
Al termine della conviviale Paola tocca la campana per la chiusura della serata, con impeccabile puntualità.